— Schieramenti —

— Corpo Italiano di Liberazione —

Comandante: generale di Corpo d'armata Umberto Utili 

Il Corpo Italiano di Liberazione fu una unità militare operativa dell'Esercito Cobelligerante Italiano. Nato dopo l'armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) nel Regno del Sud, dal Primo Raggruppamento Motorizzato, fu impiegato al fianco degli Alleati fino al settembre 1944.  

"il CIL si componeva di due divisioni incomplete di fanteria, due reggimenti di artiglieria, di reparti minori di collegamenti e servizi, per un totale di circa mille ufficiali e sedicimilasettecento soldati. Questa unità certo difettava in mezzi corazzati, equipaggiamento e autocarri" (Santarelli, 1991 p.39-41)


— Nembo —

Comandante: Generale di brigata Giorgio Morigi

Alle dipendenze del Corpo Italiano di Liberazione, prende parte alle azioni di guerra di Abbadia di Fiastra (giugno 1944), alla battaglia di Filottrano ed alla battaglia di Montecarotto (luglio 1944) nelle Marche.


— 2° Corpo d'armata polacco  —

Comandante: Generale Wladislaw Anders

Il Secondo Corpo polacco (2° Korpus Polski), attivo dal 1943 al 1947, fu una grande unità tattica ed operativa dell'Esercito polacco dipendente dal governo polacco in esilio durante la seconda guerra mondiale. Il suo comandante fu il tenente generale Władysław Anders e durante il 1945 la sua dimensione era arrivata ad oltre 75.000 effettivi. 

"Il 2° Corpo polacco era un'unità perfettamente organizzata ed equipaggiata dagli anglo-americani. Era composta da due divisioni di fanteria, una brigata corazzata con almeno duecento carri armati, due reggimenti di ulani motorizzati e corazzati, cinque reggimenti di artiglieria di ogni calibro, unità minori di genieri, collegamenti, servizi e difesa contraerea. In complesso contava un organico di quattromila ufficiali e cinquantamila soldati."  (Santarelli, 1991 p.39-41)


— Brigata partigiana Maiella —

Comandante: Ettore Troilo

Brigata Maiella è il nome con cui è conosciuta la formazione abruzzese Gruppo Patrioti della Maiella: prendendo il nome dal massiccio montuoso della Majella, essa adottò il nome semplificato di Maiella, termine utilizzato in tutti i documenti ufficiali, anche per evitare errori di pronuncia da parte degli inglesi a causa della "j".

Nella storia della Resistenza italiana essa presenta alcune caratteristiche peculiari: fu l'unica ad essere decorata di medaglia d'oro al valore militare alla bandiera, fu tra le pochissime formazioni partigiane aggregate all'esercito alleato dopo la liberazione dei territori d'origine, fu tra le formazione combattenti con il più lungo e ampio ciclo operativo, continuando a lottare risalendo la penisola sino alla liberazione delle Marche, dell'Emilia-Romagna e del Veneto.


—  Formazioni partigiane  —


Dopo l'armistizio del 8 settembre 1943, mentre si costituivano i Comitati di Liberazione nelle varie città in cui si estendeva rapidamente l'occupazione tedesca, i primi gruppi di ribelli erano già in fase di organizzazione spontanea nelle regioni più impervie dell'Italia settentrionale e centrale.  

I primi raggruppamenti si costituirono nelle Prealpi e nel Preappennino per facilitare gli approvvigionamenti dalla pianura e per poter disporre di aree arretrate di sicurezza in alta montagna. Col passare del tempo queste unità crebbero in numero e in efficacia operativa, adottando tattiche improntate alla guerriglia e al sabotaggio dietro le linee tedesche.

— 278° Divisione Tedesca  — 

Comandante: Generale di divisione Harry Hoppe 

La 278° era un'unità agguerrita seppur incompleta negli organici, in quanto mancava in mezzi corazzati e quasi del tutto nella copertura aerea. Ritirandosi verso nord aveva lasciato alle proprie spalle immense distruzioni: molti ponti, linee ferroviarie e strade furono minati e fatti saltare. 


— 71° Divisione Tedesca  —

Comandante: generale di divisione Wilhelm Raapke

Dall'8 giugno venne posta a fianco della 278° la 71° divisione, reduce dei combattimenti sostenuti a Cassino da dove era uscita stremata tanto da essere trasferita nelle retrovie per riordinare i reparti.